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Effetto Albemuth. Notizie, commenti, conflitti e immaginari sulla e dalla Rete

Effetto Albemuth. Notizie, commenti, conflitti e immaginari sulla e dalla Rete

http://www.pazlab.net/formenti/

Radio libera Albemuth è uno dei romanzi più affascinanti di Philip Dick, una sorta di abbozzo, fra fiction e autobiografia, della splendida Trilogia di Valis ma soprattutto una visionaria anticipazione dell’immaginario della Rete. Geniale excursus filosofico-teologico, più che opera letteraria, questo libro rappresenta anche un punto di svolta nella poetica del grande scrittore di fantascienza: dalle catastrofiche visioni di un’umanità assediata dai simulacri che essa stessa ha creato (basti pensare allo scenario di Blade Runner), al messaggio di speranza e redenzione incarnato in una rete di comunicazione planetaria creata da una misteriosa e benevola entità. Un messaggio che un regime tirannico tenta in ogni modo di neutralizzare.
Quale migliore metafora di un’epoca come la nostra, in cui alle aspettative di partecipazione democratica, di universale condivisione di notizie, informazioni e conoscenze, di globalizzazione delle opportunità di sviluppo suscitate dai nuovi media (l’effetto Albemuth), ha fatto seguito la “controrivoluzione” di governi e corporation che vediamo quotidianamente dispiegarsi sotto forma di attacchi alla privacy, d’inasprimento delle leggi sulla proprietà intellettuale e dei tentativi di “normalizzazione” del flusso comunicativo autogestito da milioni di soggetti autonomi e indipendenti?
Ma il motivo della scelta non è solo “ideologico”: la citazione di Dick vuole anche anticipare l’intenzione di discutere - oltre che dei temi politici, economici e culturali ben noti ai lettori che approdano qui dalle pagine di Quinto Stato- delle figure dell’immaginario letterario, filmico e mediale che simboleggiano la straordinaria stagione di mutamenti che tutti noi stiamo vivendo.

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